Penna sfera, roller, gel o stilografica, quale è lo strumento che più si adatta alle tue caratteristiche?
E’ indiscutibile che nella storia dell’uomo la scrittura è il mezzo più efficace per la conservazione e la trasmissione della memoria. Dalle prime forme di scrittura, risalenti al 3200 a.C., il linguaggio si è fortemente modificato ed anche gli strumenti a disposizione per poterlo trascrivere.Seppure interessante non vogliamo raccontarvi della storia della scrittura, per questo esistono centinaia di blog su Internet, ma vorremmo cercare di darvi un pratico aiuto per scegliere tra i diversi tipi di penna quello che più si adatta alle proprie caratteristiche.
La prima sensazione è data dalla forma e dal materiale con cui è realizzata la penna:
Metallo (acciaio, argento, alluminio, acciaio smaltato,..), materiali plastici (cellulosa, resina, plexiglas ..), legno ed altri materiali, danno alla vista e al tatto impressioni differenti. La loro scelta è strettamente personale.
Per le dimensioni e la forma bisogna sentirla in mano… attenzione perché qualche volta l’occhio può trarre in inganno.
In ogni caso non esiste una regola valida per tutti i casi, ognuno deve fare delle prove per potere scegliere! Di seguito riportiamo alcune considerazioni che speriamo vi siano di aiuto a scegliere lo strumento di scrittura più adatto a voi.
Lasciando stare il mondo delle matite ed artistico, dei quali avremo modo di parlare in un altro post, ci pare scontato il motivo per cui gli strumenti si chiamano “penne”.
Ovviamente deriva dalle penne d’oca utilizzate, fino a non troppo tempo fa a dire il vero, come unico attrezzo adibito a questa arte.
Possiamo dire che essenzialmente esistono cinque tipi differenti di scrittura manuale:
- Penne Stilografiche
- Penne a Sfera
- Penne Roller
- Penne Gel
- Penne di Fibra
Le penne stilografiche
Sembra che la penna stilografica abbia un effetto calmante sulla personalità di chi la usa, rende piacevole una attività ordinaria come la scrittura e, in genere la scrittura migliora. Non c’è niente di paragonabile alla penna stilografica per fluidità e espressività della linea, per evidenziare il carattere e lo stato d’animo di una persona. In genere il loro inchiostro impiega qualche secondo ad asciugare, quindi non vanno molto bene per scrivere su superfici che non assorbono.
La penna stilografica è composta da una serbatoio pieno d’inchiostro e da un pennino. Il pennino è tipicamente in acciaio inox per le penne più economiche o in oro con la punta di iridio, ed ha forma di cuneo con una fessura nella metà. La fessura determina una caratteristica importante. Ad esempio, quando si scrive una “O”, in un tratto si va verso il basso e poi si risale. Andando in basso, senza rendersene conto, si preme di più, andando in alto, di meno. Con una pressione maggiore le estremità del pennino si allargano e il tratto diventa più spesso, riducendosi in salita, dove le estremità si avvicinano. La grafia appare quindi decorata, diventa “calligrafia”.
A differenza delle normali penne, una penna stilografica non deve essere utilizzata mantenendone la punta verticale, ma va appoggiata sul foglio in modo che la parte inferiore della punta del pennino strisci su di esso. Il solo peso della penna provoca la fuoriuscita dell’inchiostro. In questo modo è possibile scrivere utilizzando angoli di scrittura molto diversi fra loro, ed una posizione della mano molto più naturale (basta lasciare che la penna si appoggi nell’incavo fra pollice ed indice) utilizzando le dita soltanto per i piccoli spostamenti del tratto e non per sorreggerla. Non dovendo premere per scrivere, come avviene nelle penne a sfera, si fa meno sforzo e, con questo tipo di penna, si allevia lo stress da scrittura e la possibilità di artrosi.
Non è adatta per mancini, sia per l’inchiostro che si asciuga più lentamente, sia per l’inclinazione che deve avere la penna. Esistono stilografiche col pennino da mancini (left hand), ma sono poco piacevoli da usare in ogni caso. Le stilografiche vogliono manutenzione (pulizia almeno ogni tre mesi e ogni volta che si vuol cambiare colore dell’inchiostro), ma sono scorrevoli, possono usare colorazioni infinite di inchiostro e trasmettono bene lo stato d’animo di chi scrive. L’impercettibile movimento di flessione che ha il pennino, e che fa fuoriuscire l’inchiostro, trasmette una piacevole sensazione cerebrale a chi ha la sensibilità per percepirlo.
Le penne a sfera (Ballpoint)
La penna a sfera in molte regioni del mondo è chiamata anche biro dal nome del suo inventore, il giornalista ungherese László József Bíró. Si narra che, verso la fine degli anni trenta, Bíró vide un pallone rotolare in una pozzanghera e lasciare una striscia bagnata sull’asfalto. Pensò che questo principio potesse valere anche per le penne e così inventò questo tipo di penna, utile per non dover dover caricare spesso l’inchiostro ed evitare le macchie che lasciavano le penne stilografiche. Bíró provò a sostituire il tipo di inchiostro da stilografica con quello delle rotative che stampavano i giornali, ma il nuovo liquido era viscoso e rendeva difficoltosa e poco fluida la scrittura. Così Bíró all’interno della punta inserì una piccola pallina metallica secondo lo stesso principio che permetteva ai cilindri rotanti di stampare la carta dei giornali. Era nata la penna a sfera.
Le penne a sfera sono le più diffuse sul mercato. Hanno un inchiostro molto denso, a base oleosa. Il fatto che l’inchiostro sia denso lo rende poco volatile, per cui le penne, anche se non utilizzata possono conservare per anni la carica. L’inchiostro si asciuga quasi immediatamente al contatto della carta, che deve essere preferibilmente un poco porosa. L’inchiostro per penna a sfera è quindi una pasta densa che si scioglie per il calore prodotto dalla rotazione della sfera, che lo asporta e lo stende sul foglio di carta, e dal serbatoio scende per gravità e capillarità. Negli inchiostri colorati per penne a sfera si usano coloranti, e l’inchiostro nero utilizza carbonio nero. Tutti gli inchiostri per penna a sfera possono essere sciolti senza lasciare traccia sulla carta, mentre il carbonio nero non può essere sciolto o sbiancato. Inoltre, la maggior parte delle tinture colorate non sono molto resistenti alla luce, e svaniranno con il tempo. Quindi è preferibile non usare penne a sfera colorate per documenti importanti, come gli assegni.
Poco costose, robuste (se però cadono spesso non scrivono più bene, ma ovviamente basta sostituire il refill..), affidabili, in grado di scrivere su carta a più copie e senza necessità di manutenzione, hanno una ottima durata del refill, anche se non è facile determinare la durata del refill, perché dipende dalla carta e dalla pressione esercitata.
I difetti consistono nel dover esercitare una certa pressione sul foglio per far defluire l’inchiostro, con relativo affaticamento della mano. La resa cromatica talvolta è insoddisfacente. Se la penna non viene utilizzata l’inchiostro tende a seccarsi.
Non rendono bene il modo in cui sono tenute in mano, cioè il tratto cambia poco con la pressione e non segue quindi molto lo stato d’animo di chi scrive. Sono cioè inespressive, richiedono uno sforzo maggiore rispetto alle altre penne, e di conseguenza, scrivono più lentamente.
Le penne roller (Rollerball)
Le roller sono una variante della penna a sfera, c’è sempre la sfera che rotola per trasferire l’inchiostro sulla carta, ma hanno un inchiostro liquido a base acquosa o gel, a differenza degli inchiostri a base di olio viscoso delle penne a sfera. Questi inchiostri, essendo meno viscosi, tendono a saturare più profondamente e più ampiamente la carta e se la carta è sottile l’inchiostro la può trapassare. Con quelli a base gel l’assorbimento è ovviamente minore. La sfera, solitamente da 0,5 o 0,7 mm di diametro, trasferisce l’inchiostro dal serbatoio sulla carta quando si muove la penna. Per evitare che l’inchiostro evapori dal refill in poco tempo è bene che la penna abbia il cappuccio a vite, o comunque ermetico. In ogni caso, ogni volta che si apre il cappuccio, un poco di vapore d’inchiostro va via.
E’ quindi una penna adatta per chi scrive tanto e non vuole usare la penna a sfera. Sono penne con un tratto continuo, scorrevolissimo per la fluidità dell’inchiostro, e l’inchiostro ha una buona resa cromatica. Il tutto con un costo maggiore rispetto alle penne a sfera.
Gli inchiostri sono a base d’acqua, non vanno bene su carta lucida e satinata, e si deve aspettare che l’inchiostro si asciughi, soprattutto per i mancini.
In genere l’inchiostro non è permanente. L’inchiostro è molto volatile e la penna rimane vuota se la tenuta del tappo non è perfetta. Sono facili da ricaricare, utilizzare e trasportare come quelle a sfera, anche se hanno minore autonomia, e i refill costano di più. Sono in ogni caso significativamente migliori di quelle a sfera. Attenzione: se si mette una roller aperta senza cappuccio in tasca, lascerà una macchia d’inchiostro grande sul tessuto!
Risulta molto espressiva, facendo provare 20 persone con la stessa biro e sullo stesso foglio, sembrerà di avere usato 20 penne diverse!
Le penne gel
Una penna gel usa inchiostro in cui pigmento viene sospeso in una soluzione a base di gel e steso sempre attraverso una sfera. L’inchiostro solidifica se è fermo, per ritornare fluido appena la sfera inizia a ruotare. Danno una sensazione morbida mentre si scrive. Poiché l’inchiostro è spesso e opaco, si presenta più chiaramente su superfici scure o liscia rispetto ai tipici inchiostri utilizzati nella sfera o punta feltro penne.
I pigmenti sono opachi , e le penne gel sono disponibili in un arcobaleno di colori vivaci e pastello, così come opalescente, metallici e scintillanti colori. La grande varietà di colori accontenta quasi tutti i gusti.
E’ un inchiostro evoluto che elimina alcuni difetti dei refill a sfera, a discapito dell’economicità in quanto la durata è sensibilmente inferiore. La tecnologia dell’inchiostro gel è l’ultima arrivata sul mercato. Ci vuole un po ‘di tempo perché asciughi, ma una volta che lo fa, è completamente e assolutamente indelebile. E’ impermeabile e resistente alla luce, ed è anche di solito privo di acidi, il che lo rende l’inchiostro da scegliere per scritti da conservare nel tempo.
L’inchiostro gel si può asciugare sulla punta della penna, rendendola inutilizzabile. Quindi le penne gel devono essere conservate chiuse quando non si usano. I refill e le penne gel senza cappuccio si seccano in un anno o giù di lì.
Quello che si è detto sull’uso e le sensazioni delle roller vale anche per penne a inchiostro gel, con l’avvertenza che le penne gel sono soggette un po’ di più a formare palline di sporco sulla punta rispetto alle roller, e l’inchiostro impiega più tempo ad asciugare. Inoltre non scorrono bene come quelli a base acquosa e possono avere delle interruzioni nella scrittura.
Le penne di fibra (Fineliner)
Sono penne e pennarelli che utilizzano un inchiostro liquido che viene convogliato attraverso uno stoppino di feltro di lana o sintetico. Hanno bisogno di essere tenute chiuse, o l’inchiostro si secca. Scrivono leggere e veloci ma non danno la sensibilità delle altre penne alla pressione. Se vengono premute forte si rovinano facilmente. Ci sono inchiostri che permettono di scrivere su molte superfici proibite alle altre penne.