Chi ha un’azienda, una piccola attività o è titolare di una partita IVA sa perfettamente che, per legge, ha l’obbligo di effettuare una corretta gestione del fine vita di particolari tipologie di rifiuto.
I rifiuti derivanti dalle attività delle aziende, e quindi anche i prodotti esausti di stampa, sono classificati sempre come “rifiuti speciali” e, pertanto, devono essere trattati e smaltiti nella maniera corretta.
Questo mese vorremmo aiutarvi nell’orientarvi all’interno di questo complesso argomento che, proprio per la sua natura ostica, è poco conosciuto dalle aziende, nonostante le conseguenze anche pesanti che una cattiva gestione può comportare:
- Aziende e rifiuti speciali – I Rifiuti speciali di stampa.
- Aziende e rifiuti speciali – La corretta gestione dei rifiuti speciali di stampa
- Aziende e rifiuti speciali – I punti di forza del servizio Greenk
Il mancato smaltimento secondo i termini di legge di tutti i rifiuti speciali di stampa (pericolosi e non) comporta severe sanzioni amministrative per le aziende.
Occorre quindi stabilire le modalità corrette di smaltimento di oggetti come contenitori di toner, cartucce inkjet e laser, nastri, tutti identificati dalla sigla CER e stabilire chi, all’interno dell’azienda, è responsabile della loro gestione.
Gli obblighi per le aziende
I rifiuti speciali non possono essere gettati insieme ai rifiuti urbani (è quindi vietato disfarsene in discarica o in un’isola ecologica). Al contrario, questi devono essere trattati secondo il grado di pericolosità stabilito dall’indicazione del codice CER.
L’obbligo di caratterizzazione dei rifiuti è subordinato al codice CER stesso, infatti:
- I rifiuti con codice CER “non pericoloso assoluto”, non debbono essere sottoposti a tale analisi. Viene quindi dato per certo che tale rifiuto non sia pericoloso.
- I rifiuti con codice CER “pericoloso assoluto”, non debbono essere sottoposti all’analisi, in quanto si dà per scontata la loro pericolosità
- I rifiuti con un codice CER a “specchio” (che nella descrizione hanno la dicitura “diverso da”) debbono invece essere sottoposti ad analisi, poiché compete al detentore del rifiuto dimostrare che, tra i due codici “a specchio”, il rifiuto vada classificato come non pericoloso, previa caratterizzazione dello stesso
Tutti i prodotti di stampa esausti, avendo codice CER a specchio, rientrano nella terza categoria. Pertanto, le aziende che li producono devono necessariamente effettuare la caratterizzazione, coinvolgendo laboratori autorizzati per dimostrare la legittima attribuzione del codice CER non pericoloso al rifiuto, ed avviarlo verso la filiera del recupero o smaltimento.
Deve poi essere tenuto in considerazione il fatto che, chi produce rifiuti non pericolosi è tenuto alla compilazione del MUD e del registro di carico e scarico, mentre non ha obblighi nei confronti del SISTRI. Invece, chi produce rifiuti pericolosi oltre alla presentazione del MUD e alla tenuta del registro di carico e scarico, se ha più di 10 dipendenti deve aderire SISTRI.
Inoltre, l’azienda deve farsi carico del trasporto e dello smaltimento dei rifiuti speciali e per 5 anni dovrà conservare i documenti che ne comprovano il trattamento, senza dimenticare che i rifiuti di stampa devono essere smaltiti entro e non oltre 12 mesi dalla loro produzione.
Cosa può fare l’azienda?
L’azienda deve adottare un modello di smaltimento dei rifiuti a norma, per esempio selezionando un servizio di ritiro e smaltimento che rispetti la legge, ma che, allo stesso tempo, tuteli e supporti il produttore in ogni fase del processo di gestione.
Il modo migliore per gestire correttamente questo processo è affidandosi ad un ente per lo smaltimento che deve necessariamente essere iscritto all’Albo Nazionale Gestori Ambientali ed essere in possesso della licenza del Ministero dell’Ambiente, oltre che delle autorizzazioni regionali.
Il servizio di gestione rifiuti GreenK risolve in modo economico e veloce diverse problematiche garantendo:
- La caratterizzazione del rifiuto, affidando ad un laboratorio specializzato un campione del rifiuto speciale dell’azienda e fornendo la certificazione di legge che attesta la corretta attribuzione del codice CER.
- La tutela del produttore, mettendolo al sicuro dai rischi derivanti dallo scorretto smaltimento di rifiuti speciali
- Il giusto smaltimento dei rifiuti, rendendo disponibile un efficiente servizio di recupero, gestione e smaltimento per le varie tipologie di rifiuto speciale
- Il recupero del rifiuto, per diffondere una moderna sensibilità nei confronti di una gestione virtuosa di esso
- La semplificazione burocratica della gestione dei documenti e dei registri (fornirà all’azienda il modulo FIR, da conservare per 5 anni, che testimonia la legittimità del processo)
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