Ce l’hanno messa tutta per non fare la triste fine delle cabine telefoniche, con giravolte, migliorie ed evoluzioni dettate dalle necessità del mercato.
Alcuni oggetti arrivati da lontano resistono, sono ancora tra di noi, in forma diversa ma con lo stesso obiettivo di sempre: rendere più semplice la vita di chi lavora.
Correttore
1957, Bette Nesmith Graham
Tutti commettiamo degli errori. Ma se alcuni vengono nascosti molto bene è merito di una segretaria, Bette Nesmith Graham, che pur dotata di parecchia volontà, di fronte alla macchina per scrivere è un disastro. Da madre single, non può certo perdere il suo lavoro in banca e allora cancella, cancella, ma la gomma abrasiva spesso rompe il foglio, oltre al fatto che i baffetti di scarto cadono giù, bloccano il nastro, insomma un disastro.
Quando poi passa a lavorare sulle macchine elettriche IBM va ancora peggio: il nuovo inchiostro lascia sbavature davvero evidenti. Ed ecco il lampo: con gli errori si deve essere furbi. Se non si riescono a cancellare con la forza, allora si possono nascondere usando l’intelligenza. Utilizza un semplice boccetto di tempera bianca che è subito un successo tra le colleghe, così Bette paga 200 dollari a un chimico che le studia una pittura ad asciugatura rapida e più coprente. La chiama “Liquid Paper” e inizia a vendere a migliaia.
È il 1957. Nel frattempo la banca la licenzia, caso vuole che sia per un errore: firma una lettera non con il nome del direttore, bensì della sua “Liquid Paper Company”. Un errore che le salva la carriera: Bette è morta nel 1980 dopo aver venduto la sua azienda alla Gillette per 47,5 milioni di dollari. Mentre la segretaria oltreoceano prepara i suoi primi boccetti, in Europa si usano i foglietti per la ribattuta, chiamati anche Tipp-ex dal nome dell’azienda tedesca che li produce.
Effettivamente erano al limite della legalità visto che parecchi ragazzi all’epoca li usavano per falsificare vari abbonamenti. Erano piccoli rettangoli con un prodotto bianco sopra che, in caso di errore, poteva coprire il carattere sbagliato tornando indietro di uno spazio e ridigitando la lettera corretta. Insomma, troppo tempo buttato e troppa richiesta di precisione a chi preciso evidentemente non era.
Per velocizzare, il capo della Tipp-ex, Wolfgang Dabisch, commercializza il boccetto con pennellino, simile all’invenzione della segretaria Bette. Quando arriva a Reggio Emilia, a La Contabile, quel pennellino sembra davvero una rivoluzione, ovviamente più costosa: il Fluid Pelikan costa 1400 lire, la scolorina Zenith che è un piccolo chimico da scrivania con due prodotti da mescolare 1000 lire, i foglietti 250 lire.
Dopo il pennellino è arrivata la Pentel con una confezione che rilascia goccioline di correttore, da usare come si fa con il collirio (1983) e solo a metà anni Novanta l’attuale “nastro asciutto”. E, date le vendite, nonostante i computer, si continuano a commettere tanti strafalcioni. A La Contabile, il Tombow è al quinto posto tra gli articoli più richiesti: nel 2018 ne sono state vendute 8042 confezioni da due.