La ceralacca è una sostanza realizzata con gomma resinosa e pigmenti colorati, usata in passato per sigillare ma ormai in disuso poiché sostituita da metodi più pratici. Sopra di essa si possono anche imprimere sigilli.
Usata fin dal Medioevo, deriva il suo nome dalle materie con cui era composta in quell’epoca: la lacca (incrostazione resinosa) e la cera d’api.
Una buona ceralacca si fonde col calore senza bruciare, rimane morbida il tempo necessario per imprimerci il sigillo e aderire al supporto, poi si raffredda senza formare crepe.
Venne utilizzata fino all’inizio del XX secolo, poi fu sostituita da metodi più pratici. Oggi è utilizzata soltanto a scopo decorativo, oppure per chiudere documenti ufficiali e lettere di rappresentanza apponendo il sigillo di cera.
La carta carbone, o carta copiativa, ormai in disuso, permette di creare una o più copie del documento che si sta scrivendo.
Si tratta di un foglio di carta rivestito su di un lato da uno strato di sostanza chimica, solitamente inchiostro e cera, che viene posto tra due fogli, quello su cui si andrà a scrivere e quello che diventerà la copia, con la superficie inchiostrata rivolta verso il basso.
Ne esistono di tre tipi principali:
- carta copiativa per macchina da scrivere, che permetteva riproduzioni molto fedeli e, in situazioni ottimali, fino a sei o sette copie per volta. Era molto sottile e l’inchiostro che la ricopriva era più secco.
Il colore più usato era il blu, sostituito presto dal nero, mentre il rosso non ebbe mai successo, se non utilizzato come evidenziatore. - carta copiativa per uso manuale, più grossa e robusta, poiché doveva sopportare il peso non uniforme della scrittura manuale. Proprio per questo motivo nell’ultimo periodo iniziarono a produrle in plastica anziché in carta, ed erano previste per permettere solo una copia alla volta. Usate soprattutto per copiare testi, scrivevano prevalentemente in blu.
- carte copiative per la riproduzione di disegni, in alcuni casi ancora utilizzate, disponibili in varie dimensioni e colori per permettere la riproduzione su superfici di qualsiasi colore.
Una stessa carta copiativa può essere utilizzata più volte di seguito, anche fino a cento volte per i fogli di miglior qualità. La carta carbone per macchine da scrivere, invece potava durare dai 30 ai 50 utilizzi.
Attenzione però se si utilizza per copiare documenti sensibili: una traccia rimane anche sul foglio di carta carbone, quindi è consigliabile distruggerlo dopo l’utilizzo.
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