Il termine correttori è generico e indica vari tipi di correttore universale, con cui si intende una vernice bianca coprente che asciuga rapidamente, da applicare su carta o altre superfici, capace di nascondere qualsiasi segno di inchiostro, penna o matita.
Poiché non consente di vedere il testo precedente alla correzione, il suo uso non è consentito su documenti ufficiali. Ne esistono di diversi tipi:
- Correttori a pennello: è il correttore originario, inventato per la prima volta nel 1951. La tempera è contenuta all’interno di una piccola boccetta chiusa da un tappo con annesso un pennellino per stenderla. Potendo dosare la quantità, questa tipologia di correttore consente di coprire meglio i caratteri errati. D’altro canto, risulta difficile distribuire in maniera omogenea la tempera, che necessita di un tempo abbastanza lungo per asciugarsi completamente.
- Correttori a penna: la forma ricorda quella di un pennarello massiccio con micro punta metallica da cui fuoriesce la sostanza coprente. Il meccanismo che lo fa funzionare è simile a quello delle penne a sfera, infatti sulla punta è presente una piccola sfera da premere sul foglio. Questa tipologia di correttore, seppur molto preciso, presenta tempi di asciugatura abbastanza lunghi.
- Correttori a nastro: non ha bisogno di asciugare, lascia il foglio pulito e in ordine, non rischia di addensarsi o addirittura di seccare. In questa tipologia, uno strato sottilissimo di correttore è posto su di un nastro scorrevole all’interno di una struttura in plastica, che lo stende sul foglio. Spesso è venduto con nastri di ricambio da sostituire facilmente. Una curiosità… tutt’oggi il correttore a nastro è stabilmente tra i primi 5 prodotti più venduti ogni anno, al pari della carta!
Come anticipato la scelta del correttore è chiaramente subordinata alle necessità di utilizzo.